Firma la petizione

https://www.change.org/NobandieraIsraelealleOlimpiadiInvernali2026

Insieme a un gruppo di personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e della scienza, abbiamo lanciato un appello al Sindaco di Milano e al Presidente del Coni perché alle Olimpiadi invernali non sia ammessa la bandiera israeliana.

E’ stata lanciata anche una petizione online. Potete firmarla al link sopra indicato

IL TESTO DELLA PETIZIONE

Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Ha il potere di unire le persone.

Nelson Mandela

Di fronte a un genocidio che sta accadendo sotto i nostri occhi, il dolore, la compassione, la rabbia e lo sdegno di tanti di noi non bastano.

Questi nobili sentimenti possono forse tacitare le nostre coscienze ma non sono sufficienti per fermare la carneficina in corso, per questa occorrono concreti atti politici.

Milano, insieme a Cortina d’Ampezzo, sarà la sede dei prossimi XXV Giochi Olimpici Invernali 2026 con la cerimonia d’apertura che si terrà allo stadio di San Siro. É anche sede della Fondazione e del Comitato organizzatore e questo ne riflette la centralità e il suo coinvolgimento diretto nella organizzazione dell’evento. Una centralità che non può ridursi esclusivamente agli aspetti logistico/organizzativi ma che deve essere tale anche nel rilanciare il senso profondo dello sport come strumento per promuovere la pace e i diritti umani.

Per questo noi chiediamo al Coni e al Sindaco di Milano di attivarsi presso il CIO perché si decida – come già avvenuto in passato nei confronti di nazioni responsabili di eventi bellici e violazione del diritto internazionale- che gli atleti israeliani partecipino sotto le insegne olimpiche, simboli di pace e di fratellanza tra i popoli.

La bandiera dello stato di Israele che compare ogni giorno sugli schermi televisivi di tutto il mondo mentre sventola sui carri armati, sui veicoli militari, sulle macerie fumanti per le bombe e i missili che senza sosta vengono lanciati, risulta ora indissolubilmente legata alle decine di migliaia di vittime innocenti, ai bambini uccisi e mutilati, alla fame e alla carestia inflitte a esseri umani ormai stremati.

Quella bandiera è ora incompatibile con una manifestazione che, al contrario, è nata per essere un inno alla pace per i popoli di tutto il pianeta

Eventi come le Olimpiadi sono grandi palcoscenici mondiali per poter lanciare messaggi che mettano al centro la dignità e il rispetto degli esseri umani. Facciamolo non solo per motivi umanitari ma per rispondere a un obbligo etico e morale che tutti noi e chi ci rappresenta nelle istituzioni abbiamo e dovremmo avere verso l’umanità sofferente.

Vittorio Agnoletto, medico, associazione Costituzione Beni Comuni

Antonio Bruno, insegnante

Paola Caridi, giornalista

Franco Cavalli, medico oncologo

Massimo Cirri, giornalista

Tano D’Amico, fotografo

Tonio Dell’Olio, presidente Pro Civitate Christiana Assisi

Luigi Ferrajoli, giurista

Giovanni Impastato, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato

Gaetano Liguori, musicista jazz e compositore

Uliano Lucas, fotografo

Fiorella Mannoia, cantante e attrice

Emilio Molinari, già Forum Mondiale dell’Acqua

Tomaso Montanari, rettore università stranieri di Siena

Moni Ovadia, attore e regista

Francesco Pallante, professore ordinario di Diritto Costituzionale all’università di Torino

Silvano Piccardi, attore, regista teatrale e direttore di doppiaggio

Basilio Rizzo, ex consigliere comunale di Milano 

Guido Veronese, prof. ass. Psicologia Clinica e di Comunità università Milano Bicocca

Mariangela Villa, presidente associazione Costituzione Beni Comuni

Alex Zanotelli, missionario comboniano

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