Per l’affidamento del servizio di copertura   assicurativa integrativa delle spese sanitarie del personale della scuola è autorizzata la spesa di euro 20.000.000 per l’anno 2025, di euro 50.000.000 per l’anno 2026 e di euro 50.000.000 per ciascuno degli anni 2027, 2028, 2029.” Così recita il comma 6 dell’art. 14 del Dl n.25 14/3/2025 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2025/03/14/25G00033/SG che precisa “Ai relativi oneri si provvede……mediante corrispondente riduzione del «Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche»”

Nel generale silenzio e in assenza, almeno per ora, di qualunque reazione pubblica significativa, il governo ha deciso di attivare un’assicurazione sanitaria privata per il personale scolastico. Come sempre accade in situazioni simili, viene precisato che si tratterà di un’assicurazione “integrativa”, ossia destinata a coprire le prestazioni non offerte dal SSN, ma le esperienze delle assicurazioni inserite nei contratti collettivi documentano che la copertura riguarda sempre anche un vasto numero di prestazione previste dai LEA, i Livelli essenziali di Assistenza, e quindi dal SSN.

Il Decreto Legge, che non risulta essere frutto di un accordo con i sindacati, non precisa se tale provvedimento riguarderà tutto il personale della scuola o solo alcune figure professionali, non indica quali e come saranno scelte le assicurazioni private con le quali il Ministero dell’Istruzione e del Merito stipulerà gli accordi e non elenca le prestazioni che rientreranno nel contratto assicurativo. E’ invece scritto nero su bianco che i fondi destinati a tale operazione saranno sottratti a quelli stanziati per “il funzionamento delle istituzioni scolastiche”, una scelta destinata a peggiorare ulteriormente il già disastrato stato nel quale versano le nostre scuole.

Il messaggio che lancia il governo è preciso: il SSN è in rovina, non è più in grado di fornire l’assistenza necessaria, dovete rivolgervi alle assicurazioni private, io, governo, comincio a pensare ai miei dipendenti destinando decine di milioni a fondi privati. Ovviamente il governo si guarda bene dal precisare di essere proprio lui il primo responsabile dello smantellamento del SSN che, con questa decisione, subisce un ulteriore colpo.

La CGIL, come potete ascoltare nell’intervista rilasciata da Massimiliano de Conca, segr. gen. lombardo della Federazione Lavoratori della Conoscenza a 37e2 di venerdì 27/06/2025 dal min.32,46 , è contraria a tale provvedimento, ma l’imbarazzo è forte essendo stato proprio il sindacato ad inserire in vari contratti collettivi nazionali le assicurazioni private. Inoltre, il singolo dipendente scolastico vedrà, nella decisione governativa, un’opportunità per saltare le liste d’attesa.

La logica governativa è chiara, rompere il fronte formatosi in difesa della sanità pubblica, rafforzare quella privata, tornare alle mutue esistenti prima della riforma del 1978, quando l’assistenza sanitaria dipendeva dal lavoro del capofamiglia. Nell’immediato qualcuno potrà trarre un limitato vantaggio; per questo è necessario intervenire immediatamente spiegando a costoro che in prospettiva vi è la distruzione del SSN e come punto d’arrivo il modello statunitense dove è la carta di credito che decide chi potrà curarsi.

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