L’obiettivo principale del movimento altermondialista è stato quello di anteporre, al dominio del mercato, il rispetto dei diritti universali alla cura, all’istruzione e al lavoro; una delle conseguenze della nostra sconfitta è stata la trasformazione della nostra salute e dei nostri corpi in merce. E oggi ne sperimentiamo le conseguenze.
Per approfondire le ragioni di quel movimento e gli avvenimenti di quei giorni potete ascoltare la mia intervista realizzata all’inizio di quest’anno da Alberto Raimondo 2001 G8 a Genova intervista a Vittorio Agnoletto
Allora ero il presidente della LILA, la Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS; eravamo impegnati in una campagna mondiale a fianco di Mandela, per ottenere una moratoria sui brevetti per i farmaci contro l’AIDS allora costosissimi, con prezzi irraggiungibili per i popoli di interi continenti. Le regole sui brevetti erano state stabilite nel 1994 con gli accordi sulla proprietà intellettuale dall’Organizzazione Mondiale del Commercio, una delle più importanti istituzioni del neoliberismo globale. Per questa ragione la LILA aderì al GSF, il Genoa Social Forum, di cui poi divenni il portavoce.
Tanti, oggi, riconoscono che allora avevamo ragione. Ma non è sufficiente. Il tempo è poco, in gioco c’è il destino del pianeta, dobbiamo ripartire insieme da quegli ideali e da quei progetti, oggi un altro mondo è necessario, urgentemente.