di Jose Luiz Del Roio
12 maggio 2016: alle h.10 circa il primo segretario del Senato della Federazione brasiliana comunicava alla presidente Dilma Rousseff la sospensione dalla carica esecutiva e al vice presidente, il cospiratore golpista usurpatore, Michel Temer l’attribuzione della presidenza temporanea.
Poco dopo la presidente rilasciava una comunicazione alla stampa nazionale e internazionale (visibile on line) denunciando la propria situazione di persona sottoposta a grave ingiustizia, l’accusa di un crimine da lei mai compiuto. Un comunicato di elevata dignità e misura.
Mentre la presidente usciva dalla porta principale del Palaço do Planalto (Palazzo dell’Altopiano, sede del governo) l’usurpatore entrava dalla porta di servizio: a quella centrale delle donne si erano incatenate… Dilma nella spianata adiacente al palazzo parlava di nuovo con le persone numerose che la aspettavano, aggiungendo al concetto di ingiustizia quello del tradimento subito.
Nel pomeriggio l’usurpatore presentava il proprio illegale governo: 21 ministri bianchi, 0 donne, 0 neri. … da oltre 40 anni, dalla dittatura militare, non si vedeva niente di simile. Eliminati il ministero della Cultura, del Lavoro, dello Sviluppo agrario (che si occupava dell’agricoltura famigliare), incorporati con statuto subordinato nel ministero della Giustizia (equivalente di fatto al ministero degli interni italiano) i precedenti ministeri della Donna, dell’ Eguaglianza razziale, dei Diritti umani.
Il ministro da Giustizia, Alexandre de Moraes, già segretario di sicurezza pubblica dello Stato di San Paolo, si rese noto per avere aumentato in modo significativo il numero di giovani neri uccisi dalla polizia. Una delle sue prime dichiarazioni è stata di paragonare le molte manifestazioni di massa che si susseguono ad azioni di guerriglia: e concludere che come tali devono essere trattate.
Il neo pentecostalismo assedia il ministero dell’Educazione con l’idea di imporre il creazionismo e quello della Sanità per discutere i metodi di “cura gay”. Rivedere le pensioni, flessibilizzare i contratti, limitare i salari ecc. ecc. sono le indicazioni economiche. La motivazione è semplice: qualcuno deve pagare il conto della crisi.
Ma l’usurpazione non passa facilmente. E non passerà. Manifestazioni, cortei, occupazioni di edifici pubblici, scuole, viali, autostrade, terreni, case si succedono in tutto l’immenso paese. Impressiona la quantità di giovani, soprattutto donne che a tutto ciò prendono parte. E i programmi dei prossimi giorni sono molto densi.
Inoltre la conferenza per la stampa estera tenuta nella residenza presidenziale, Palaço da Alvorada, dalla presidente il giorno 13 maggio ha mostrato il grande rispetto e la crescente stima che Dilma ha saputo conquistare.
È ancora difficile fare un’ analisi di quel che sta succedendo e succederà in Brasile, ma si tratta di un laboratorio fondamentale sia per le forze democratiche di tutto il pianeta che per l’oscurantismo neo liberale con componente fascistizzante che cerca di strangolare qualunque tipo di avanzamento delle masse per diminuire le crescenti disuguaglianze sociali.
San Paolo, 15 maggio 2016