Il risultato della lista Tsipras è importante: dopo cinque anni torna una presenza della sinistra italiana a Bruxelles, luogo strategico per le decisioni che riguardano il futuro di tutti noi.

Questo risultato rafforza nel Parlamento Europeo il GUE, il gruppo della Sinistra Europea, in un contesto difficilissimo segnato dall’avanzata della destra populista e dalla scelta dei popolari e dei socialisti di riproporre la grande coalizione e quindi il proseguimento delle politiche fondate sull’austerity già tragicamente sperimentate negli ultimi anni.

L’obiettivo di superare il 4% è stato raggiunto, anche se per il rotto della cuffia; ma non dobbiamo accontentarci, questo risultato deve essere un punto di partenza per costruire una sinistra ben più ampia: le condizioni sociali ci sono.

Penso che il risultato della lista Tsipras possa essere utile, e offrire un’opportunità per il futuro, anche per tutte e tutti quelli che, pur condividendone in gran parte il programma, hanno fatto altre scelte (astensionismo, voto a Grillo o ai candidati della sinistra PD ecc.)  per i più differenti motivi, primi fra tutti i dubbi su come la lista è stata costruita.

Va valorizzata, difesa e potenziata la ritrovata unità delle forze della sinistra antiliberista, nessuno deve riproporre le strade della divisione e del conflitto fratricida.

E’ necessario lanciare in tempi brevi un percorso aperto, democratico e partecipativo, che, superando i grandi limiti presenti nelle modalità della costituzione della lista (certamente non democratici, né partecipativi) trasformi l’esperienza elettorale nella costruzione di una presenza politica permanente, unitaria ed unica a sinistra, costruita attraverso la partecipazione di tutti senza alcuno steccato.

Un augurio di buon lavoro ai tre eletti ed in particolare un appello a Moni Ovadia che della lista in questi mesi è diventato il simbolo: abbiamo bisogno di lui, del suo impegno culturale e civile in Italia ma anche in Europa.

Da ultimo una piccola grande soddisfazione: Tsipras a Milano raggiunge il 6,48, un risultato ancora più importante se consideriamo che solo 15 mesi fa la divisione in due liste della sinistra antiliberista portò all’esclusione di entrambe dalla regione Lombardia.

Speriamo di aver tutti imparato la lezione.

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