il manifesto, 12 maggio 2012, Vittorio Agnoletto, Lorenzo Guadagnucci*

Il dottor Gianni De Gennaro è stato nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio, nonché capo dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Un doppio ruolo inedito, rilevantissimo e che premia un personaggio del quale è impossibile dimenticare, nelle tappe di una lunga carriera, il ruolo avuto durante il G8 di Genova del 2001.

Il dottor De Gennaro era il capo della polizia quando fu compiuta “una violazione dei diritti umani di proporzioni mai viste in Europa nella storia più recente” (parole di Amnesty International). A lui fu inviata, dal dottor Pippo Micalizio, inviato a Genova per un’ispezione interna sul blitz alla scuola Diaz, un rapporto che consigliava di prendere provvedimenti disciplinari per i dirigenti più importanti che parteciparono all’operazione; provvedimenti che non furono presi.

Era il capo della polizia quando venivano rinviati a giudizio quegli stessi dirigenti, poi assolti in primo grado, e nel frattempo passati a ruoli gerarchicamente ancora più importanti. Era invece capo del Dipartimento che coordina i servizi segreti quando quei dirigenti sono stati condannati in appello, senza dimettersi né essere sospesi.

Era il capo della polizia quando ha incontrato nel suo ufficio a Roma l’ex questore di Genova, Francesco Colucci, alla vigilia della deposizione di quest’ultimo al processo Diaz: fu un incontro teso a trovare “la consonanza per l’accertamento della verità”, secondo il dottor De Gennaro, un’induzione alla falsa testimonianza secondo i pm. Colucci è oggi imputato per falsa testimonianza, il dottor De Gennaro è stato assolto in primo grado, condannato in appello, poi la Cassazione ha cancellato tutto, facendo tirare un sospiro di sollievo al diretto interessato e alle gerarchie istituzionali e politiche.

Era il capo della polizia e poi il capo del Dipartimento suddetto negli undici anni che sono trascorsi, senza che nessuno abbia avuto la decenza di chiedere scusa per le violazioni delle leggi e dei diritti umani compiute alla Diaz, a Bolzaneto e nelle strade di Genova, violazioni che sono ormai una verità storica.

Possiamo ben dire che il dottor De Gennaro si è meritato il posto di sottosegretario e Autorità delegata per la sicurezza… Ma c’è poco da scherzare, perché questa nomina lancia un messaggio sinistro. In una democrazia parlamentare, attenta agli equilibri fra poteri e alle funzioni di controllo democratico sugli apparati, non dovrebbe accadere che un capo della polizia transiti per il vertice dei servizi segreti e approdi a un ruolo di governo nello stesso ambito, assommando funzioni tecniche e politiche. Lo insegnano i manuali di diritto costituzionale ed è anche un’indicazione di buon senso. E invece in Italia un percorso del genere è sostenuto dalle maggiori forze politiche parlamentari. Lo stato di salute della nostra democrazia, diciamolo pure, non fa che peggiorare.

*autori de “L’eclisse della democrazia. Le verità nascoste del G8 2001 a Genova (Feltrinelli 2012)


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