La Corte di Cassazione ha deciso di annullare la sentenza di condanna per Gianni De Gennaro e Spartaco Mortola e ne prendiamo atto.
Ma è doveroso notare che la Cassazione è stata obbligata a decidere sotto pressione: gli imputati (come negli altri processi post G8) non hanno rinunciato a incarichi e carriere e il minimo che possiamo osservare è quanto non sia semplice, per qualsiasi magistrato, giudicare il capo dei servizi segreti nel pieno delle sue funzioni e confermato nel suo ruolo, nonostante la condanna in appello, da governo e parlamento, falsando gli equilibri costituzionali (in altri paesi con il rinvio a giudizio, e poi con la condanna in appello, sarebbe scattata quanto meno la sospensione).
Il dottor De Gennaro a questo punto esce senza conseguenze giudiziarie dagli orrori del G8, ma sul piano politico e istituzionale restano tutti i dubbi sulla sua gestione.
Resta che nel processo d’appello sulla Diaz i giudici hanno scritto che:”L’origine di tutta la vicenda (ndr.l’assalto alla Diaz) e’ individuabile nella esplicita richiesta da parte del capo della polizia di riscattare l’immagine del corpo…”,resta che non ha mai chiesto scusa per la disastrosa gestione del G8: i fatti sono incontrovertibili e nessuno ha offerto una versione differente di abusi, falsi e violenze avvenuti nelle strade di Genova, alla Diaz, a Bolzaneto. Sul piano storico la polizia di stato, per la gestione del G8, durante e dopo i fatti del 2001, è già stata condannata.
Vittorio Agnoletto, portavoce del GSF a Genova nel luglio 2001 Lorenzo Guadagnucci, giornalista, vittima della Diaz (autori de “L’Eclisse della democrazia. Le verità nascoste sul G8 del 2001 a Genova)