A dire il vero… Burhannudin Rabbani NON era un uomo di pace, NON era un eroe, NON è un martire.

 

Burhannudin Rabbani era uno dei peggiori criminali che la storia afghana ricordi.

RICEVO DALL’ASSOCIAZIONE CISDA (DONNE ITALIANE CHE DA ANNI LAVORANO CON DONNE AFGANE)

Ha cominciato la sua lunga carriera criminale gettando vetriolo in faccia alle studentesse dell’Università di Kabul, insieme al suo “compagno di merenda” Massoud. Ha commesso genocidi, ha ucciso, stuprato, torturato, bombardato civili afghani. Ha distrutto la città di Kabul, causando la morte di centinaia di migliaia di civili. Ha continuato, anche in tempi recenti, a guidare la formazione più oscurantista nello scenario politico afghano.

Ancora recentemente le sue milizie sono state accusate di rapimenti, stupri e uccisioni di donne e persino di bambine di 11 anni.

Si è concesso un’

amnistia in modo che non lo si potesse MAI giudicare davanti a un regolare Tribunale Internazionale.

Quando dieci anni fa le truppe USA-NATO hanno occupato il paese, gli afghani avevano grandi aspettative: al primo posto chiedevano giustizia. Chiedevano che criminali come Rabbani venissero spediti davanti a un Tribunale a rispondere di un trentennio di crimini inenarrabili.

Ma tutto quello che hanno avuto é la legittimazione di criminali come Rabbani e compagnia.

Ora c’

è solo rammarico: nei siti afghani si dice che Rabbani é stato ucciso con le sue stesse armi; che la giustizia doveva arrivare con un Tribunale Internazionale e non per mano di assassini come lui.

Di fronte all’uccisione di un criminale certamente ci si può – anzi ci si DEVE! – rammaricare di non essere riusciti a processarlo che avrebbe meritato. Ma la reazione dei media italiani, anche quelli di sinistra, é semplicemente raccapricciante, nella loro neutralità e acquiescenza. Tacere sui crimini compiuto da criminali come Rabbani é pura complicità, é non voler vedere la fame di giustizia degli afghani.

Continuare sulla strada intrapresa dalle forze USA-NATO, cioé di legittimare e lasciare al governo criminali come Rabbani, renderà sempre più intollerabile l’occupazione militare in Afghanistan.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici e non effettua alcuna attività di profilazione. La navigazione sul sito non richiede il consenso da parte dell’utente. Cookie policy

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi