La quasi totalità dei media oggi ha raccontato qualcosa di molto lontano dalla realtà.

La lotta in val Susa dura da vent’anni, è condotta dalla stragrande maggioranza della popolazione compresi molto sindaci e amministratori, una popolazione decisa ma pacifica.

A dieci anni dal G8 ancora una volta la violenza istituzionale ha colpito un movimento pacifico che rivendica solo la possibilità’ di decidere il proprio futuro.

E oggi come allora tutto questo avviene nel colpevole silenzio di quasi tutto il mondo politico.

Mi auguro che le forze dell’ordine non proseguano nella spirale della violenza: vi e’ il rischio di una “macelleria italiana”.

L’assalto poliziesco in stile militare avvenuto ieri mattina alla Maddalena contro un migliaio di cittadini rappresenta un atto di forza inutile,pericoloso, antitetico ai principi democratici e che non trova certo giustificazione nel contrasto ad atti isolati di singole persone.

Inutile perché’ tutti sanno che la Tav non sara’ mai costruita:non e’ possibile militarizzare per 30 anni una valle dove la grande maggioranza della popolazione e’ contraria all’opera.

Pericoloso perché’ le modalità’ della carica hanno messo a rischio la vita delle persone.

Antidemocratico perché’ da oltre vent’anni la popolazione e le istituzioni della valle si sono pronunciate contro la Tav.

L’attacco militare ha due scopi; quello di ottenere, meglio sarebbe dire “rubare”, un po’ di soldi all’UE per un’opera non necessaria (il traffico merci est/ovest e’ in forte diminuzione); quello di suddividere in modo bipartisan gli appalti alle ditte per lavori che in gran parte non saranno eseguiti.

Il ministro Maroni ha realizzato un’azione militare contro una popolazione civile, nella certezza di ottenere la totale copertura politica dal Parlamento: gravissima e’ la responsabilità’ di chi nel PD ha invocato nei giorni scorsi l’uso dell’esercito.

Tutta la solidarieta’ alla popolazione della val Susa.

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