La partecipazione di massa di delegazioni africane e l’elezione di un nuovo rettore all’università hanno prodotto il cortocircuito: decine di migliaia di persone sono a Dakar, ma all’ultimo momento le sale messe a disposizione dall’università sono diventate 40 anzichè le 150 previste, lasciando nel panico il comitato organizzatore alla disperata ricerca di soluzioni organizzative. L’incontro con il Social Forum Maghrebino si è svolto comunque ed ha affrontato sopratutto la situazione tunisina per la presenza di molti attivisti. I protagonisti delle “rivoluzione” sono non solo molto soddisfatti, ma anche estremamente ottimisti e, almeno quelli qui presenti, pur sottolinenado la centralità della lotta contro un sitema autoritario e mettendo quindi al centro la lotta per la democrazia e la libertà di espressione, non lasciano in secondo piano le questioni sociali. La ricchezza è aumentata, ma non vi è stata nessuna redistribuzione anzi le differenze tra una minoranza ricca e la povertà di gran parte della popolazione è aumentata; il debito estero prodotto dalle politiche della Banca Mondiale, i piani di aggiustamento strutturale del fondo Monetario, gli accordi commerciali imposti dall UE, nonchè le imposizioni dell’Organizzazione Internazionale del Commercio sono le cause principali dell’aumento dei costi dei beni primari ed in particolare del cibo che è la causa determinante della rivolta. Una rivolta che vede una partecipazione forte di intellettuali che rivendicano, quelli intervenuti al Forum, un ruolo di opposizione condotto da anni insieme a scrittori, avvocati e giornalisti; e mentre raccontano le repressioni subite negli ultimi anni parlano anche di un’Europa che fingeva di non vedere, pronta ad ignorare i diritti umani pur di avere Paesi “stabili” politicamente ed economicamente, in grado di continuare ad essere partner subalterni della Comunità europea. Tutti hanno voluto sottolineare la laicità delle “rivoluzioni” e, gli egiziani presenti hanno spiegato come l’influenza dei Fratelli Mussulmani, sia assolutamente ridotta: la divulgazione di notizie false su questo aspetto è il frutto di un’intossicazione mediatica prodotta dai regimi nel tentativo di ottenere il supporto dei Paesi europei. Purtroppo va registrata una presenza organizzata e molto aggressiva di marocchini pronti ad attaccare sempre ed ovunque la delegazione del Saharawi.Il governo del Marocco ha pagato il viaggio a circa 4-500 persone tra i quali molti membri del ministero dell’Interno, proprio con l’obiettivo di bloccare ogni discussione sull’occupazione del Saharawi, pratica purtroppo già registrata nei passati forum. Ora il timore del governo di Rabat è che le vicende egiziane e tunisine possano avere ricadute anche nel loro Paese. L’incontro con Lula è stato l’altro grande evento della giornata.L’Africa,l’America Latina e l’Asia – ha ripetuto più volte – sono i grandi produttori di cibo, nelle loro mani è il destino del mondo, deve crescere questa consapevolezza: questa è la vera forza che noi abbiamo per cambiare il destino del mondo. L’ex presidente dopo aver ricordato che la sua nazione è il secondo Paese per popolazione africana ha reso omaggio all’isola di Gorèe da dove sono partiti verso il Brasile milioni di schiavi; Lula ha attaccato pesantemente sia gli USA che l’Europa accusate di perpetrare pratiche coloniali: un attacco all’Europa così forte è certamente dovuto al luogo dove parlava, l’Africa, vittima storicamente del colonialismo europeo, ma tale attacco rappresenta anche il risultato di una scelta che pare irreversibile in Brasile e forse in tutta l’America Latina, ossia la costruzione sul terreno culturale, ma anche economico e sociale di un asse sud /sud. Una grande attenzione Lula ha rivolto alle rivolte del Maghreb: “Attenzione che la lotta per la democrazia sia sempre legata anche ad un miglioramente delle condizioni di vita sociale” Non sempre, ha proseguito, questo avviene;il modello che spesso ci viene proposto parla di democrazia ma è indifferente alle condizioni di vita di gran parte della popolazione. Inanto all’isola di Gorèe è stata presentata la carta dei diritti dei migranti sottoscritta da centinaia di associazioni di tutto il mondo….ma ora corro al Forum.

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