Benedetto XVI ha ammesso la possibiltità di utilizzare il preservativo per difendersi dal contagio dell’AIDS. E’ la prima volta che un Papa fa un’affermazione simile e questo spiega la grande risonanza che ha avuto la notizia. Da parte mia non posso che esserne contento; so bene quanto male e quanta sofferenza, altrimenti evitabile, abbia prodotto la posizione della gerarchia cattolica  di chiusura netta di fronte all’uso del preservativo.Posizione inflessibile e rimasta tale, nel caso della lotta all’AIDS, per quasi 30 anni, dall’83 al 2010. La posizione del Vaticano ha condizionato politiche di diversi governi africani, ha trovato sponda nella decisione di Bush di tagliare i fondi alle ONG che nelle attività di prevenzione distribuivano i profilattici. Intendo dire che non è rimasta solo un’enunciazione di principio, ma che ha creato enormi difficoltà concrete in chi è da sempre impegnato in prima linea nella lotta a quell’epidemia.

Ora la situazione sembra modificarsi e questo è un bene. Ma attenzione, se si legge attentamente  il pensierodel Papa, si scopre che Ratzinger ha ribadito fino in fondo la dottrina ufficiale della Chiesa: i rapporti sessuali sono finalizzati alla procreazione e l’uso di qualunque strumento o tecnica finalizzata ad interferire con il ciclo della natura è vietata. Non solo, Benedetto XVI ha anche ribadito che nemmeno una condizione di grave rischio per la salute, come nel caso dell’AIDS, può giustificare eticamente l’uso del profilattico. Il suo sforzo si ferma a riconoscere che il mondo è fatto di peccatori, di esseri umani fragili e che quindi, in talune eccezionali situazioni, può essere accettata un’eccezione come il minore dei mali. Non sembra comparire all’orizzonte la consapevolezza della tragedia umana che ancora oggi rappresneta l’AIDS con oltre 30 milioni di persone infettate in vita, la grande maggioranza delle quali situata nel continente africano e privata dell’acceso ai farmaci. Questo sì un vero e proprio peccato mortale.

Resta ancora tanta strada da fare perchè il Vaticano faccia propria, senza se e senza ma, la difesa della vita senza ideologismi che, a mio modesto parere, ben poco hanno a che vedere con il messaggio di fede.

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