Gli Obiettivi del Millennio sono lontani ma in questi giorni, all’Onu, si può e si deve invertire la tendenza attuale con alcune scelte importanti e decisive. L’Italia deve  anzi tutto sostenere la proposta di Sarkozy e Zapatero di tassare le transazioni finanziarie: si stima che tassando dello 0,05% ogni compravendita di titoli e di strumenti finanziari si potrebbe assicurare un gettito di 655 miliardi di dollari all’anno.

Il nostro Paese  è inoltre “colpevole” di essere al penultimo posto tra i Paesi Ocse come aiuti al Sud del mondo: anzichè destinarvi lo 0,7% del Pil come deciso nell’Ue, si limita ad un misero 0,1 % che sarà ulteriormente ridotto come previsto da Tremonti.

Il governo deve assolutamente rispettare gli impegni presi, a partire dal Fondo globale per la lotta all’Aids, Tbc e malaria, al quale deve ancora versare 290 milioni di dollari in totale (130 per il 2009, 130 per il 2010, più altri 30 promessi in aggiunta da Berlusconi al direttore del Fondo).

Gli aiuti internazionali sono essenziali per raggiungere gli Obiettivi del Millennio ma da soli non sono sufficienti.

Devono essere modificati in profondità almeno due aspetti dell’economia e del commercio internazionale:

– occorre cancellare il debito, pari a 3.719 miliardi di dollari, altrimenti i Paesi africani saranno costretti ad utilizzare gli aiuti per pagare gli enormi interessi sul debito, anzichè per sostenere la sanità, l’agricoltura ecc.;

– vanno cancellati i vergognosi sussidi per l’esportazione alle grandi aziende agricole occidentali, che sono una delle principali cause della crisi dell’agricoltura africana (diversamente non vi è nulla da eccepire sui sussidi per i prodotti agricoli destinati al mercato interno dell’Ue). Ogni anno infatti i Paesi Ocse, tra i quali Ue, Usa e Giappone destinano oltre 250 miliardi di dollari di sussidi alle proprie multinazionali agricole per abbattere i costi di produzione; in tal modo permetteno loro di vendere a prezzi ribassati i propri prodotti nel sud del mondo ed in particolare in Africa.

Nel medesimo tempo l’Ue, attraverso gli accordi commerciali Epa (Economic Partnership Agreement), obbliga i Paesi africani a cancellare i dazi doganali e ad annullare le loro politiche protezionistiche. Questa concorrenza truccata riduce sul lastrico l’agricoltura africana, milioni di contadini smettono di coltivare la terra, abbandonano le campagne ed emigrano, prima nelle periferie delle grandi città africane,  poi cercano di raggiungere l’Europa.

Per queste ragioni le politiche commerciali europee rappresentano una causa importante della drammatica situazione di fame e povertà che oggi sta affossando l’Africa. Proprio la Francia è la maggior beneficiaria di questi sussidi agricoli. Sarkozy oltre a sostenere la tassa sulle transazioni finanziarie dovrebbe chiedere la cancellazione di questi sussudi; altrimenti non è credibile.

L’Europa, infatti, per ogni euro che dà all’Africa, attraverso gli aiuti, ne ruba 4 attraverso gli accordi commerciali.

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