Milano, 19 marzo 2010 – «2.760.000 euro: è questo il costo degli attacchinaggi selvaggi di manifesti elettorali a Milano, in un mese di campagna elettorale. Mi sembra uno spreco di denaro enorme, in tempi di crisi». Così Vittorio Agnoletto, candidato presidente della Federazione della Sinistra, che annuncia anche una lettera a questo proposito, indirizzata al prefetto di Milano, scritta dal consigliere comunale Basilio Rizzo, candidato consigliere regionale per la Federazione della Sinistra. «Oltre tutto – continua Agnoletto -, vige la legge del più forte: non vengono assolutamente rispettati gli spazi che ogni partito dovrebbe avere sui tabelloni elettorali, la cui successione è stata attribuita mediante sorteggio. In tutte le altre città lombarde questa regola viene rispettata e chi non la rispetta paga salatissime multe. Non si capisce perché solo a Milano debba vigere la legge della giungla. Inoltre, in relazione alla quantità dei manifesti, va anche detto che chi non ha tanti fondi né ricchi sponsor privati, come noi, ovviamente non può competere. La domanda è: c’è bisogno di questa corsa sfrenata ai manifesti, con relativo spreco di denaro e di carta? Ma soprattutto, chi finanzia tutto ciò, per i partiti che tappezzano la città con i loro manifesti? Gli spazi totali a Milano città sono 32.800 metri quadrati, che corrispondono a 46mila manifesti, ogni manifesto costa un euro e nella folle corsa degli attacchinaggi vengono messi mediamente due volte al giorno: 92mila euro al giorno, basta moltiplicarli per almeno 30 giorni di campagna elettorale ed ecco l’impressionante cifra di più di 2.700.000: è uno scandalo. In questa guerra dei manifesti chiediamo che il Prefetto e gli organi competenti ristabiliscano l’ordine e le leggi: la par condicio nelle attività elettorali non può essere calpestata in questo modo».