Innanzitutto desidero esprimere le mie condoglianze alla famiglia di Pietro Antonio Colazzo e ai familiari di tutte le vittime. Ora tutte le nostre autorità faranno a gara per esprimere il loro dolore per l’ennesima morte di un italiano e si prepareranno a celebrare funerali di stato dove si affanneranno per occupare le prime file e apparire con volti segnati dal dolore sugli schermi televisivi. Lacrime di coccodrillo, loro sono i corresponsabili di queste morti; sono corresponsabili tutti coloro, maggioranza e PD, che ieri in Senato hanno votato il rifinanziamento della missione in Afghanistan e lo è anche l’IDV che non ha trovato il coraggio di votare contro pensando di cavarsela con una pilatesca astensione. Ora alzeranno tutti quanti grida di disperazione, ma anche un bambino sa che se mandi qualcuno in guerra vi è la possibilità che costui venga ucciso (e che uccida). È necessario l’immediato ritiro delle nostre truppe che non sono in Afghanistan per costruire la pace ma,come bene ha spiegato Gino Strada oggi in un’intervista, sono in Afghanistan per difendere un governo fantoccio,eletto con elezioni truffa e pieno di narcotrafficanti e di signori della guerra. La nostra solidarietà va a RAWA, l’organizzazione delle donne afgane, e tutta la società civile che è impegnata nella difesa dei diritti umani calpestati sia dai talebani che dal governo Karzai.

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