-intervista a Liberazione-

Sarà Vittorio Agnoletto il candidato presidente della Lombardia per la Federazione della sinistra

di Francesco Ruggeri

Sarà Vittorio Agnoletto il candidato presidente della Lombardia per la Federazione della sinistra. Candidato presidente ma non capolista e neppure in lista. Una precisazione importante poichè significa che non correre per essere eletto. La legge elettorale lombarda, infatti, prevede che entrino al Pirellone solo i candidati presidente che arrivino primi o secondi, per gli altri valgono solo i voti in lista. E lo sbarramento è al 3%. «Vincerà Formigoni e arriverà secondo Penati», pronostica l’ex presidente della Lila, poi portavoce del Genoa social forum e parlamentare europeo nella passata legislatura. «Ma allora perchè ti candidi?», chiede il cronista. «Accettare un posto in lista – risponde – a me sembrava una scelta iperindividualista e di forte personalizzazione. Faccio solo il candidato presidente, così non sarò sicuramente eletto. Mi pare un buon segnale di estraneità dalla casta. Lo faccio perchè non è possibile che un elettore di sinistra sia costretto a votare Penati, lui e Formigoni sono entrambi schieratissimi sull’Expo e per la Tav, noi per città più vivibili e trasporti pubblici e più treni per i pendolari. Milano da 21 giorni è sotto la soglia di respirabilità e, per far arrivare puntuale il Malpensa Express, si fanno saltare o si spostano fino a 28 corse. Ancora: Formigoni ha destinato il 98% dei fondi per la scuola a bonus per istituti privati perdipiù indipendentemente dal reddito di chi li percepisce. Penati non dice nulla neanche quando chiude a Milano l’unica scuola civica per studenti-lavoratori, il Gandhi.

Penati era quello che chiedeva di utilizzare il codice della strada contro chi pregava nelle aiuole, è stato l’uomo della caccia ai rom». Dunque, una candidatura come un atto etico ma anche politico: «Perchè consente l’emersione della sinistra diffusa che c’è in Lombardia. Pensa solo all’ampia mobilitazione che s’è verificata sul tema dell’acqua pubblica» Va bene, Agnoletto, ma come la mettiamo con Sinistra e libertà che s’è schierata con Penati nonostante alcuni maldipancia interni? «A loro chiedo: com’è possibile che in Puglia eravamo insieme mentre qui state con Penati che non ha nulla di quel programma?». Anche l’Italia dei valori pare lanciata con Penati contro il “Sultano”. «Ma come non sono loro i paladini della trasparenza e della legalità mentre Penati riabilita Craxi e rivaluta il “socialismo della Milano da bere”? Io credo di essere utile per portare a votare i delusi dalle rotture a sinistra ma anche il dissenso dentro al Pd su un’opzione diversa dal voto su Penati, magari scopriamo che siamo tanti! In questo senso il listino di 16 nomi lo vado a cercare tra le voci significative del lavoro, della cultura e della società. E chiedo loro di scommettere sull’importanza della legislatura. I prossimi cinque anni saranno cruciali: da che c’èla Regione mai così tante risorse saranno destinate alla Lombardia, per l’Expo, e infatti giungono segnali preoccupanti di penetrazione della ‘ndrangheta. Moratti ha già cancellato la commissione sulla trasparenza degli appalti, Formigoni ne ha fatta una formata anche da personaggi discutibilii». Una «primavera milanese» quella che auspica Agnoletto che dovrà cominciare dallo scavalcamento della barriera del 3% per la lista della Federazione. «E’ importante – avverte – che chi vota il sottoscritto voti anche la lista». Un medico alle Regionali non può non parlare di sanità. n Lombardia abbiamo il 38% dellaspesa sanitaria regionale destinata a soggetti privati, 81mila cartelle cliniche sotto inchiesta e già per questo costate 18 milioni di euro ai contribuenti. Lo scandalo piùfamoso è quello delle operazioni che venivano eseguite senza motivo, solo per intascare i ticket, alla clinica S.Rita ma altre 10 cliniche sono sotto processo. Noi proponiamo il rilancio della sanità pubblica e sanzioni ai dirigenti delle Asl che mantengano liste di attesa troppo lunghe, il meccanismo funzionale a dirottare pazienti sul privato». E sulla crisi: «E’ qui – conferma Agnoletto – che si s’è perso il più alto numero di posti di lavoro e il Pirellone non ha fatto nulla specialmente per i precari. La Lombardia ha la più alta concentrazione di call center. Inoltre, fosse stato per Formigoni e Moratti, l’Innse sarebbe chiusa. Ma siamo anche la Regione dove l’ex ministro Lucio Stanca è sia parlamentare che presidente dell’Expo, con tanto di doppio stipendio» Lungi dal confrontarsi sui temi, c’è chi oppone un’obiezione preliminare dicendo che la sua candidatura non sia contro Formigoni ma contro Penati. «Guarda che è quella di Penati una candidatua subalterna, di chi vorrebbe codirige i grandi processi, ecco perchè mi rivolgo anche agli scontenti del Pd. Che bisogno c’era di spedire qui il numero 2 del partito dopo la sua sconfitta alle provinciali? Succede perchè lui sa parlare a quei poteri forti che ne prossimi cinque anni gestiranno una montagna di soldi».

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