Il sovrintendente della Scala dice che “pur condividendo il messaggio di pace…” non lo leggerà “in quanto la scaletta della serata inaugurale è da tempo concordata a livello istituzionale e non è possibile modificarla.”

Noi invece continuiamo a credere che: l’eccezionalità di una situazione di guerra che provoca migliaia di morti, in grande maggioranza civili e minorenni, possa essere più forte di un accordo istituzionale già preso.

Vorremmo inoltre conoscere nome e cognome delle istituzioni che non vogliono che sia lanciato un messaggio di pace!

Rinnoviamo l’invito al sovrintendente. Altrimenti, visto quanto da lui dichiarato, significherà che chi domani sera rappresenterà la Cultura, rinuncia alla sua autonomia e si inchina al potere politico di turno.

Costituzionebenicomuni con l’adesione di varie associazioni tra cui ARCI, CGIL Lombardia e Milano, ACLI Milano e varie sezioni ANPI aveva lanciato questa richiesta ormai una settimana fa, senza aver ottenuto, fino ad oggi, alcuna risposta.

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