Qualche giorno fa avevamo lanciato l’allarme, fermate gli open day, la campagna vaccinale non è una festa paesana, la vaccinazione è un atto medico che richiede la raccolta dell’anamnesi, altrimenti si rischia di mettere in pericolo la vita delle persone. E’ accaduto, una ragazza di diciotto anni è morta.

Ora probabilmente verranno inquisiti i medici che l’hanno vaccinata. Ma le responsabilità principali sono del ministero e dei presidenti di regione e di quegli specialisti che, fino a ieri, invitavano i ragazzi a correre agli open day con ASTRAZENECA come fossero delle feste.

La decisione del CTS di limitare AstraZeneca a chi ha più di 60 anni è tardiva ma necessaria, in linea con quanto già deciso da altri Paesi europei e con quanto emerge dal quinto rapporto sugli effetti collaterali pubblicato due giorni fa dall’Agenzia Italiana del farmaco.

Inizialmente, AstraZeneca era stato indicato per le persone sotto i 60 anni, ora si è arrivati ad affermare esattamente il contrario. Queste indicazioni contraddittorie sono il risultato di trial svolti velocemente, in modo insufficiente e di giudizi degli organi scientifici internazionali e nazionali espressi sotto un’enorme pressione mediatica e politica.

Le dichiarazioni del presidente del Cts, Locatelli, di ipotizzare a breve l’uso dei vaccini anche per i giovanissimi e i bambini, appare quanto meno avventata; in Germania l’istituto Robert Koch, responsabile per la prevenzione delle malattie infettive ha raccomandato la vaccinazione solo a ragazzi e bambini con specifiche patologie pregresse perché, i dati sperimentali, sono ancora insufficienti ed è necessario un approfondimento sugli eventi avversi. Va notato che si riferiscono al vaccino Pfizer nella produzione del quale la Germania è coinvolta con tutte le pressioni che possiamo immaginare.

Soprattutto quando si ricoprono importanti ruoli istituzionali sarebbe necessaria un maggior cautela prima di fare affermazioni che rischiano poi di essere smentite da una precipitosa retromarcia. (Intervento di Vittorio Agnoletto al gr di Radio Popolara delle 8,30 del 12 giugno 2021)

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