La campagna vaccinale non può essere trasformata in una lotteria o in una fiera paesana, con gli open day nei quali chi passa riceve il vaccino; è necessaria la raccolta anamnestica e ogni decisione deve essere assunta persona per persona. Non è accettabile che eventuali ragioni economiche (smaltimento delle dosi di AstraZeneca) o di ritorno d’immagine, spingano le autorità politiche ad assumere decisioni in contrasto con il dovere di proteggere nel modo migliore la salute di ogni cittadin*
È sbagliato utilizzare la promessa della libertà di movimento per far credere ai giovani che ci si possa vaccinare con la stessa leggerezza di chi va ad una festa di amici, dimenticandosi che si tratta sempre di un atto medico che deve essere praticato con tutte le attenzioni e le precauzioni che questo comporta. Non è così che si recuperano i ritardi nella campagna vaccinale, così si rischia di mettere a rischio delle vite.
Da quindici mesi quotidianamente cerco di fornire un’informazione seria ed in grado di tutelare i diritti di ogni cittadin*. Con la stessa chiarezza con la quale mi batto per la sospensione dei brevetti e per il diritto di tutt* a potersi vaccinare, oggi affermo che queste modalità di gestire la campagna vaccinale sono inaccettabili e in contrasto anche con le indicazioni fornite dall’AIFA (l’Agenzia Italiana del Farmaco).