In questi giorni si parla molto dei lavoratori fragili che devono essere tutelati. Ma pochi sanno che il decreto che permette al medico curante di certificare la necessità di restare a casa e non andare al lavoro in via precauzionale per evitare il rischio di un’infezione che per quella/o lavoratrice\lavoratore potrebbe avere esiti gravi, è scaduto il 31 luglio e non è stato per ora rinnovato.I medici curanti possono fare il certificato, ma la situazione rimane sospesa in attesa che il governo decida se rinnovare o meno il provvedimento; solo allora si saprà se il periodo di malattia e quindi di astensione dal lavoro, sarà stata riconosciuta o no. Per i lavoratori fragili che possono fare lo smart working la soluzione può essere il lavoro da casa; ma per tutti gli altri lavoratori fragili, che svolgono ad esempio mansioni manuali e che non possono ricorrere allo smart working, l’unica possibilità resta il certificato medico e poi la speranza in una sanatoria a posteriori. Mi auguro che i sindacati intervengano velocemente a chiedere il rinnovo del provvedimento e che il governo agisca in tal senso in tempi brevi. Altrimenti assisteremmo all’ennesima discriminazione a danno delle fasce socialmente più deboli.

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