Bolzaneto: la Corte Europea  dei diritti umani condanna l’Italia per le violenze commesse dalle forze dell’ordine. Fu tortura.

La decisione della Corte Europea era attesa e non sarà nemmeno l’ultima: sono molte ancora le cause di cittadini italiani che hanno subito violenze a Bolzaneto e che, in assenza di un giusto processo in Italia , sono ricorsi alla Corte Europea.La Corte Europea accusa lo Stato italiano di non aver collaborato coi magistrati nella ricerca della verità, in tal modo conferma quanto già affermato dai giudici in Italia: non solo lo Stato non collaborò, ma anzi i vertici delle forze dell’ordine fecero di tutto per cercare di insabbiare/rallentare l’inchiesta. Ci vollero anni per i magistrati solo per aver la lista del personale in servizio in quelle ore alla scuola Diaz e a Bolzaneto.

La Corte indica anche i risarcimenti ai quali hanno diritto le vittime: altra pagina vergognosa di questa vicenda. Lo Stato italiano infatti continua a fare resistenza nell’eseguire i risarcimenti definiti dai tribunali italiani .

La Corte aveva più volte sollecitato l’Italia ad emanare una legge sulla tortura in linea con al Convenzione internazionale ed i magistrati italiani dei processi Diaz e Bolzaneto avevano riconosciuto che vi era stata tortura ma non avevano potuto applicare tale reato perché inesistente nella nostra legislazione. Ora formalmente il reato esiste ma quegli stessi magistrati hanno più volte dichiarato che, per come è scritto, non potrebbe essere applicato in situazioni simili alla Diaz e a Bolzaneto. Il reato di tortura in Italia esiste solo formalmente ma è inapplicabile.

A 16 anni dai fatti, dopo varie condanne da parte dei tribunali italiani e da parte di istituzioni internazionali, alle vittime  non è ancora arrivata alcuna parola di scusa a nome dello Stato da parte dei suoi massimi rappresentanti, primi tra tutti il Presidente della Repubblica. Una vergogna nella vergogna.

Iscriviti alla newsletter!

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici e non effettua alcuna attività di profilazione. La navigazione sul sito non richiede il consenso da parte dell’utente. Cookie policy

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi