Dieci frasi per dieci film da vedere

Festival di Locarno 2018 – 5. Dieci frasi per dieci film da vedere

Ora e sempre riprendiamoci la vita di Silvano Agosti.

Interessante sguardo a 360° sui vari movimenti del decennio 1968-’78, amarcord per chi c’era, istruttivo per chi è arrivato dopo. Il finale sulla morte di Moro appare fuori contesto; la conclusione di quel decennio poteva essere ben rappresentato dai funerali di Fausto e Iaio.

Un nemico che ti vuole bene di Denis Rabaglia.

Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io;  divertente commedia con Diego Abatantuono, che prende spunto da un fatto incredibile ma vero. Il resto è finzione, ma nemmeno troppa….la realtà spesso  supera la fantasia.

L’ospite di Duccio Chiarini.

La crisi cresce una generazione di trentenni-quarantenni precari nel lavoro, ma anche negli affetti; la figura maschile perde forza e appare sempre più incerta sul da farsi. Le donne sono più decise, ma non sempre questo semplifica la situazione. Non scordarsi mai di tenere un materasso libero a casa dei genitori, può sempre tornare utile.

Menocchio di Alberto Fasulo.

Menocchio non è certo il primo ad essere vittima dell’Inquisizione, ma lui non è un intellettuale, è un mugnaio che ragiona con semplice razionalità: “E’ vergine e fa un figlio ? Non può essere!“. Girato e interpretato con maestria, i confronti dialettici tra inquisitori e inquisito sono, nella loro semplicità, colloqui di grande profondità.

Mudar la piel di Ana Schulz e Cristobal Fernandez.

Evento storico sviluppatosi  nelle complesse vicende tra lo stato spagnolo e l’ETA; da un lato lo Stato tratta, dall’altro usa gli infiltrati per far fallire le trattative. Fin qui nulla di nuovo. Ma cosa avranno da dirsi dopo decenni di distanza la spia e lo spiato? E la figlia, regista, riuscirà a comprendere la scelta del padre ? Intrecci veri ma certamente non comuni che suscitano domande e interrogativi in ciascuno di noi: io al suo posto come mi sarei comportato?

Como Fernando Pessoa Salvou Portugal  di Eugene Green, regista francese.

C’è un uomo che, a sua insaputa,  salvò il Portogallo dall’invasione della Coca Cola e che, a sua insaputa, rischiò di far cadere la dittatura: Fernando  Pessoa. Breve, divertente, da vedere.

Munmo tashi khyidron di Dechen Roder, regista del Buthan

Un giallo in una fantastica ambientazione orientale tra i paesaggi e la cultura del Buthan, paese ampiamente sconosciuto. Decisamente meritevole l’interpretazione della misteriosa protagonista.

Pájaros de verano (Birds of passage) dei registi colombiani Cristina Gallego e Ciro Guerra.

Una grandiosa saga tipo western. Finalmente sapremo com’è iniziato il traffico di  droghe dalla Colombia: la colpa è dei giovani anticomunisti statunitensi. Un bel film, che nelle sale potrebbe aver successo.

The Sentence, di Rudy Valdez.

Se convivi con un trafficante di droga avrai una condanna di 15 anni, anche se il tuo partner ti ha sempre tenuto all’oscuro dei suoi traffici; nessuno potrà salvarti, se non l’eventuale atto di clemenza del presidente. Un fatto vero, accaduto negli USA, una battaglia civile ancora attuale  per cambiare una legge che consapevolmente condanna degli innocenti.

Walking on water, coproduzione USA/Italia del regista bulgaro Andrey M Paounov

I retroscena sull’allestimento del ponte galleggiante sul lago d’Iseo; la grandezza e l’originalità dell’artista Jean-Claude,Christo; il fallimento (per noi italici prevedibile, purtroppo) dell’organizzazione italiana dell’evento.

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