VERGOGNA SENZA CONFINI

Inviamo delle navi da guerra per fermare dei disperati che fuggono dai conflitti armati e dalla miseria per consegnarli a degli aguzzini che trasformeranno la loro vita in un inferno dentro luoghi eufemisticamente definiti “centri d’accoglienza.”
Perseguitiamo chi offre soccorso per salvare vite umane. Chiamiamo “nostri alleati” carcerieri senza scrupoli e signori della guerra di ogni risma.
Spendiamo soldi di tutti noi per armare le navi contro i profughi dopo aver speso altri nostri soldi per destabilizzare interi Paesi provocando guerre civili e migrazioni di massa per permettere ad un pugno di multinazionali e a ristrette oligarchie, che dominano le nazioni più potenti, di fare, loro, immensi profitti.
Il governo chiama tutto questo “interventi umanitari” sperando di recuperare qualche voto dalla destra razzista; i media fingono di crederci e rilanciano le veline del potere; assordante è il silenzio di coloro che ogni giorno appaiono sui media per “ricostruire il centrosinistra”: ora tacciono, meglio non sbilanciarsi e continuare a rincorrere un’araba fenice; urlano, strepitano e lanciano invettive quelli del M5S, tutto è utile per farsi notare, tutto finisce nell’ennesima carnevalata senza nulla proporre su come affrontare l’immigrazione e le tante tragedie che essa contiene.

E noi, noi a sinistra che facciamo ? Ci indigniamo, ne soffriamo, ci scandalizziamo, clicchiamo, parliamo e scriviamo, ma siamo divisi, bruciano ancora le ferite delle tante sconfitte subite e pesa la sfiducia verso noi stessi, verso le nostre stesse potenzialità. Ma la Storia non si ferma, non attende i nostri tempi e migliaia di corpi umani continuano a scivolare verso il fondo del Mare Nostrum e ad essere ingoiati nei buchi senza fondo dei “centri umanitari” nel nord Africa.
Se qualcuno si chiede che significato può avere nella nostra epoca chiamarsi ancora di sinistra; se qualcuno si domanda se oggi abbia ancora senso l’attivismo sociale piuttosto che i “like” sul computer; se qualcuno dubita della necessità di ri-costruire un soggetto politico collettivo che si impegni per modificare il corso della Storia….la vergognosa giornata di oggi dovrebbe essere più che sufficiente per sciogliere i dubbi e spingere ciascuno ad assumersi le proprie responsabilità, piccole o grandi che siano.
Se nemmeno la vergogna odierna sarà in grado di smuoverci, allora vuol dire che siamo già persi e inutili a noi, a chi ci circonda e alle generazione che ci seguiranno.

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